Normalmente durante la prima seduta l’operatore procede con un'intervista, finalizzata alla conoscenza della storia e del contesto di vita del cliente. In questa fase si individuano e si sperimentano dei punti di contatto per entrare in relazione. In ogni caso, anche durante le sedute successive c'è sempre un momento di colloquio preliminare. Normalmente una seduta dura un’ora circa.
Trattandosi di un approccio educativo, si invita la persona a descrivere come si sente in quel momento e quali sono le parti del suo corpo che richiedono attenzione (indolenzimenti, disagi, contratture, ecc.).
Attraverso semplici indicazioni verbali, con il modellamento e il contatto si istruisce il fruitore a muovere parti del suo corpo secondo i principi del Trager. Nel corso di questa esperienza sono inseriti numerosi momenti di pausa e di verifica dei cambiamenti di stato e delle sensazioni. L'Educatore Trager, a seconda della necessità, effettua, mediante contatto, movimenti leggeri, piacevoli e distensivi sul fruitore. Nella maggioranza dei casi una seduta prevede attenzione per tutte le parti del corpo, anche se il fruitore ha manifestato l'esigenza di trovare sollievo in un'area determinata e circoscritta.
Nei casi di bruxismo, durante la seduta, si esegue un lavoro specifico su tutta l'area della testa, del collo e delle spalle, con una particolare attenzione anche alla gabbia toracica per facilitare la respirazione.
I movimenti che esegue l’Educatore Trager sono:
- Dondolii e oscillazioni nell'area cervicale
- Mobilizzazione della mandibola
- Allentamento dei muscoli temporali
- Mobilizzazione dell'area frontale del collo
- Mobilizzazione del cingolo scapolare
- Manovre di apertura della gabbia toracica
Per chi soffre di bruxismo l'area di maggior attenzione è l’articolazione temporomandibolare, che viene portata a un rilassamento facilitato dall'operatore ed attuato spontaneamente e progressivamente dal ricevitore. A più riprese viene effettuata una verifica: "Come senti adesso questa parte, come la senti muovere rispetto a prima?..."
Al termine della seduta l'educatore chiede al ricevente di effettuare movimenti delle zone che sentiva contratte e di riconoscere i cambiamenti rispetto a ciò che ricorda dell'inizio della seduta. Il tutto senza forzature e in scioltezza.
A questo punto fruitore ed educatore cercano insieme movimenti che il primo continuerà a eseguire nella vita quotidiana per consolidare il risultato raggiunto nella seduta. Ad esempio, si possono suggerire movimenti che si possono effettuare in qualsiasi momento della giornata, anche alla propria scrivania:
- Appoggiare la punte delle dita appena sotto lo zigomo e sciogliere la parte con movimenti semplici e leggeri. La bocca si aprirà leggermente e la mandibola così stimolata si rilasserà.
- Fare girare la lingua all’interno della bocca passandola sia sull’arcata dentale superiore che su quella inferiore, sentendo il contatto della lingua con i denti. Ripetere il movimento in un senso e nell’altro per alcune volte.
- Appoggiare la lingua all’interno della bocca sugli incisivi superiori. Si sentirà un abbassamento della mandibola e un conseguente rilassamento.
- Appoggiare la mano sul mento, nella posizione dell’uomo che pensa, e lasciare che il mento si appoggi sulla mano. Il rilassamento della mandibola sarà immediato e spontaneo.
Tutti questi esercizi stimoleranno anche una respirazione più naturale che aiuterà il rilassamento.
Le esperienze maturate da numerosi Educatori Trager confermano la validità dell'Approccio Trager nel dare sollievo a chi soffre di bruxismo. Già dalla prima seduta si possono verificare cambiamenti e benefici significativi e apprezzabili, ma la preziosa qualità del Trager sta nella sua progressiva e duratura efficacia.
La ripetizione di sedute e la continuità dell'impegno personale nel quotidiano possono portare a ottimi risultati.
Bruxismo e Trager
Batia Biller – Tutor Trager
Fin dal 1992, anno in cui ho iniziato il percorso di Educatrice Trager, desideravo studiare con Deane Juhan, tra i primi Istruttori dell’Approccio Trager e autore del libro di fisiologia “Job’s Body”, uno dei più letti tra i professionisti delle discipline somatiche.
Nel 2003 scopro che uno dei suoi seminari sul tema “mandibola” si tiene in Toscana, e capisco subito che si tratta del momento e del posto giusti per essere tra i partecipanti. Quello che imparavo durante questo incontro mi arrivava fino all’anima. Un profondo rilassamento che si poteva raggiungere dopo una seduta di 30-40 minuti di movimenti vibratori molto leggeri e ripetitivi sul viso e intorno alle orecchie.
Dean ci raccontò che lo aveva imparato osservando il suo gatto: spesso cani e gatti fanno vibrare la zona intorno all’orecchio con le zampe. In quanto ricercatore di fisiologia, Dean indagò sulle similitudini anatomiche tra cani, gatti ed essere umani nella muscolatura intorno alla mandibola, all’orecchio e al cuoio capelluto. Cercò di imitare il movimento del gatto, lavorando intorno all’orecchio delle persone e rimase letteralmente a bocca aperta di fronte ai risultati che si potevano ottenere con un profondo rilassamento in questa zona. Ci raccontò addirittura di casi di miglioramento della capacità uditive e nei casi di bruxismo.
L’articolazione Mandibolo Temporale (ATM) si trova molto vicina a occhi e orecchie e “trattiene” il senso dello sforzo che facciamo per ascoltare e vedere.
L'articolazione temporo-mandibolare, o ATM, connette la MANDIBOLA al CRANIO, più precisamente i due condili mandibolari con le cavità o fosse che si trovano nell'osso temporale del cranio (vedi figura).
Il Dr. Milton Trager affermava che con vibrazioni leggere e ripetute, movimenti gentili, possiamo raggiungere la mente inconscia. Diceva di “annoiare la mente”. La gentilezza dei movimenti, insieme alla sequenza e al ritmo permettono di superare lo stato di coscienza raggiungendo la mente inconscia.
Possiamo veramente “toccare” il meccanismo alla base del sistema nervoso autonomo e creare un profondo cambiamento.
Una volta ritornata in Israele ho invitato due specialisti della bocca e della mandibola per fare loro una dimostrazione. Si sono addormentati dopo 15 minuti e ho dovuto fare loro una seconda dimostrazione. I clienti che loro mi hanno successivamente mandato lamentavano mandibole bloccate e digrignamento dei denti.
Mi fu mandato un ragazzino di undici anni che poteva alimentarsi solo con una cannuccia, poteva aprire la bocca solo di 1 cm. Dopo la prima seduta di 45 minuti riuscì ad aprirla fino a 2 cm; dopo quattro sessioni la sua bocca era completamente libera. Incuriosito venne da me anche il suo dottore, specialista della bocca e mandibola presso l’ospedale Tel-Hashomer di Tel-Aviv. Anche lui si addormentò dopo 20 minuti. Anche lui mi raccomandò a molti clienti, tra i 18 e i 25 anni, tutti con bruxismo.
E’ importante che sia il dentista a fare il primo controllo, è solamente dopo che il medico ha confermato che si tratta di una ragione meccanica alla base del bruxismo che noi possiamo dare il nostro contributo.
Ricordo una cliente, una ragazza di 14 anni, che aveva un’apertura della bocca pari allo spazio di 2 delle sue dita; dopo 2 sedute e “compiti a casa” sul movimento era in grado di far passare ben 4 delle sue dita. Dopo altre due sedute e ancora lavoro a casa sul movimento, la sua mandibola era libera. Venne ancora dopo un mese per una sessione di richiamo per approfondire la sua possibilità di rilassamento. I medici hanno potuto constatare i progressi in tutti i clienti che mi sono stati mandati perché digrignavano i denti.
Tengo a dire che non è necessario soffrire di bruxismo per poter godere degli effetti di rilasciamento dallo stress, per avere un volto rilassato, per avere pelle e muscoli ossigenati.